i Linguaggi
della Psiche

di Simona Massa

La psiche e i suoi linguaggi.
Breve elogio della compenetrazione.

La Psiche non parla una sola lingua, ma si esprime attraverso numerosi linguaggi, alcuni più aderenti alla psiche conscia, altri più permeati dall’inconscio. Diversi anni fa, venne alla luce un libro dal titolo suggestivo: La Babele dell’inconscio.1 In questo testo gli autori si chiedevano: “Essere ‘abitati’ da più lingue è una ricchezza o una condanna alla confusione interiore?”2 La Babele è qui rappresentata come compresenza nell’individuo di più competenze linguistiche oltre la lingua madre. Tema di grande interesse attuale, vista la pluralità di lingue che abitano il nostro mondo reale e quotidiano, viste le ricerche delle neuroscienze e le analisi sociologiche. È ormai acquisito che le pluralità, così come le diversità, siano una risorsa e non un limite.

Tuttavia, trascendendo questo livello letterale di osservazione, esistono altri modi di intendere la Babele, che riguardano tutti, anche chi conosce e parla solo la sua lingua madre: “… essendo ciascuno di noi abituato ad una ‘pluralità discorsiva’, costituita da sfumature dialettali, da residui del discorso infantile e da lessici familiari, ‘Babele’ è anche il destino di coloro che conoscono una lingua sola”3. A questo elenco aggiungerei anche il teatro interno delle voci introiettate durante il percorso evolutivo, voci di persone significative incontrate nel nostro destino, che benché si esprimano nella medesima lingua del soggetto, possono rivelare modi di sentire e di pensare completamente diversi, a volte contrastanti. Ed ecco, un altro significato della Babele: la nostra conflittualità interiore. O, come preferisco pensare, la nostra polifonia interiore.

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Mi sposto su un altro piano di senso ancora: la psiche umana è di per sé aperta all’uso di molti linguaggi, non parlo di lingue adesso, ma parlo di linguaggi. La psiche è una materia duttile, e compenetrabile. La sua intenzione naturale è la ricerca di una forma in cui manifestarsi, una forma in cui il dicibile e l’indicibile possano riflettersi. La psiche cerca la sua forma e il suo linguaggio, consimile al simile, adatto per un certo momento o condizione dell’essere. Addirittura, si esprime anche attraverso il linguaggio psicopatologico dei sintomi, quando il discorso è lontano dalla coscienza. Come pure, attraverso i linguaggi dell’arte. La psiche non tace, mai. Il primo assioma fondamentale della comunicazione umana afferma che “non si può non comunicare”.

 

Come sostiene J. Hillman, uno dei più originali eredi del pensiero junghiano, la mente ha una base poetica, essendo il suo linguaggio immaginale, ovvero fondato sulla metafora, intesa nell’estensione dell’ermeneutica moderna, non dunque come il tropo della retorica, ma come polisemia simbolica del discorso. “E così per la comprensione più profonda della mente siamo obbligati a rivolgerci alla poesia. Dobbiamo interpellare coloro che abitano la luna, i poeti lunatici, che affermano, come il poetico pierrot del film di Carné, Les enfants du Paradis, ‘La lune, c’est mon pays’“.4

 

Questo discorso non riguarda solamente la poesia, ma tutti i linguaggi creativi, come la musica, la danza, la pittura, le arti plastiche, eccetera. La psiche si esprime attraverso le parole, i suoni, i gesti e i movimenti, come pure attraverso le immagini, i colori, le forme.  “Siamo fatti della stessa sostanza dei sogni”: è la celebre affermazione di Shakespeare nell’opera teatrale La Tempesta (1610-1611). Del resto, basta osservare i giochi e i disegni di un bambino per comprendere cosa lo impegna emotivamente in quel momento. La psiche è una Babele di linguaggi, collegati da uno stesso tessuto connettivo, la trama simbolica. Ed è questa la ricchezza delle sue risorse espressive: la psiche si compenetra ai linguaggi dell’anima per esistere.

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Questo breve scritto vuole essere, dunque, un cenno elogiativo della compenetrazione, intesa come apertura all’altro e ad altro, come disponibilità a rinunciare ad una purezza assoluta: lasciarsi incantare dal linguaggio dell’altro e da altro linguaggio. Sempre J. Hillman, trattando simbolicamente sostanze concrete come il sale, che purifica, essicca, conserva, riduce all’essenziale, scrive delle pagine molto significative sul rischio di un atteggiamento psicologico irriducibilmente purista e incontaminato, in ogni manifestazione della vita. Il purismo ammette solo l’esperienza intensa della soggettività, dell’identico a se stesso, quindi allude a una chiusura ermetica, verginale, una scelta di intoccabilità che portata all’estremo non permette l’incontro fecondo con  il  mondo

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e le sue possibilità di incarnazione. “Rimarremo magari intatti, ma soli, freddi, e infecondi come la luna.” 5 Benvenga, dunque, la Babele dei linguaggi come apertura della psiche, e delle sue stesse teorie, alla vita.

1. J.Amati Mehler, S.Argentieri, J. Canestri, La Babele dell’inconscio. Lingua madre e lingue straniere nella dimensione psicoanalitica. Raffaello Cortina, Milano, prima ed. 1990, seconda ed. 2003.
2. Alberto Angelini, https://www.albertoangelini.it/amati-mehler-j-argentieri-s-canestri-j-la-babele-dellinconscio-cortina-ed-1990-milano-recensione-wimbleton-settembre-1991/
3. Ibidem.
4. J.Hillman (2010), Psicologia alchemica. Adelphi, Milano, 2013, pp.170-171.
5. Ibidem, p.94.

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27 Settembre 2022

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PSICHE E LINGUAGGIO CINEMATOGRAFICO GCC-AIPA

01 Gennaio 2022

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Pandemia e trasformazione. Un anno per rinascere

20 Novembre 2021

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STAMANI HO APPESO UN NASTRO ALLA MIA PORTA DI CASA

24 Agosto 2021

Contributo di una psicologa-analista per la scomparsa di Gino Strada di Simona Massa Ope Pubblicato sul sito dell’AIPA (Associazione Italiana Psicologia Analitica) il 24 agosto 2021 https://www.aipa.info/2021/08/24/gino-strada-stamani-ho-appeso-un-nastro-alla-mia-porta-di-casa             Stamani ho appeso un nastro alla mia porta di casa, il nastro bianco con il logo rosso di Emergency per il lutto di Gino Strada, deceduto …

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LE REGOLE DEL CAOS. Alan Rickman e gli ossimori della speranza

07 Giugno 2021

Le regole del caos. Alan Rickman e gli ossimori della speranza di Simona Massa Ope in EIDOS. Cinema, psyche e arti visive Cinema e speranza n. 48, marzo-giugno 2021 “Bisogna avere il caos dentro di sé per partorire una stella danzante.”  (Nietzsche)   Estratto dall’articolo, ovvero la parte per il tutto: Ossimori Le regole del …

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Family Life. La vita a volte è un film.

28 Gennaio 2021

Simona Massa Ope, “Family life. La vita a volte è un film.” Contributo per “INTERSEZIONI. Le sezioni si raccontano”, Sezione Toscana – AIPA, Firenze 16 giugno 2018, 26 gennaio 2019 in E-VENTI, Pagine aperte della Sezione Toscana -AIPA, Oltre la sincronicità? Psiche e materia nella fisica e nella psicologia analitica di oggi (Atti del convegno, Biblioteca …

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The way of the Samurai. Un uomo che visse tra cielo e terra.

15 Gennaio 2021

Ciò che facciamo in vita riecheggia nell’eternità. Yamamoto Tsunetomo, Hagakure Simona Massa Ope “Ghost Dog. The way of the Samurai (J. Jarmusch,1999). Un uomo che visse tra cielo e terra”, in E-VENTI, Pagine aperte della Sezione Toscana – AIPA, Oltre la sincronicità? Psiche e materia nella fisica e nella psicologia analitica di oggi (Atti del convegno, …

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Amanti di vita, amanti di morte: la violenza relazionale che non finisce sui giornali

26 Novembre 2020

Portano in classe una bottiglia d’acqua le ragazzine, dove mai sta arrivando il deserto? Hiroshi Shino,  da The soft landing, 2003 “Amanti di vita, amanti di morte: la violenza relazionale che non finisce sui giornali” di Simona Massa Ope in Studi junghiani, Polis e psiche, N.52, 2020, pp. 53-68. Studi Junghiani – Open Access, (52). …

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JUNG E LA METAFORA VIVA DELL’ALCHIMIA. Immagini della trasformazione psichica.

06 Novembre 2020

I curatori: Simona Massa Ope, Arrigo Rossi, Marta Tibaldi Moretti&Vitali, Bergamo, 2020.       Gli autori e i temi: Arrigo Rossi, Introduzione Simona Massa Ope, Jung e la metafora alchemica Stefano Carta, L’opera al nero. Nigredo Simona Massa Ope, L‘opera al bianco. Terra alba: metafore dell’anima. Marta Tibaldi, L’opera al rosso. Il “compimento”. Stati …

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“Si sta come d’autunno, sugli alberi, le foglie…”(G.Ungaretti, Soldati, 1918)

30 Giugno 2020

Giugno 2020 “Presente presente” (a cura di C. Albini Bravo),  in Rivista di Psicologia Analitica, Passato presente, nuova serie n.49, 2020. Questo presente terribilmente presente: diciotto voci soliste di un unico coro.  Per iniziativa di un’analista junghiana, Camilla Albini Bravo, un gruppo di colleghi, fra cui chi scrive, si sono incontrati online durante il primo …

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SIMONA MASSA

Psicologa, psicoterapeuta e psicologa analista junghiana (AIPA, IAAP).
Nella vita ho percorso parallelamente due sentieri, che rispecchiano le mie passioni principali e il mio processo di umanizzazione:
la psicologia del profondo e la scrittura.

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