La
Professione

Orientamento Professionale

Sono laureata in Psicologia ad indirizzo clinico. Ho conseguito la laurea nel 1981 presso l'Università degli Studi di Roma "LA SAPIENZA".

 

Sono iscritta dal 1994 nell’albo degli psicologi e psicoterapeuti della regione Toscana (n. di iscrizione 2078).

 

Mi sono specializzata in Psicologia Analitica nella scuola di formazione dell’AIPA (Associazione Italiana di Psicologia Analitica).

 

Sono membro ordinario dell’AIPA e della IAAP (International Association of Analytical Psychology).

 

Mi sono avvicinata al pensiero teorico-clinico di C. G. Jung per diverse corrispondenze con la mia sensibilità:

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Per la sua visione della psiche, come energia naturalmente finalizzata alla realizzazione del valore umano della soggettività:

Il “seme”, il potenziale custodito nel nostro fondamento psichico, può diventare, nella realtà del mondo, se ben alimentato, ciò che realmente è.

Il processo individuativo è la risultante della caduta del nostro seme sulla terra: un confronto unico e irripetibile tra soggetto e mondo, tra lo spirito del nostro profondo essere e lo spirito del tempo in cui ci è dato di esistere.

Carl-Jung

Per il valore potenzialmente trasformativo che Jung attribuisce alla sofferenza psichica:

I sintomi psicologici, e spesso anche quelli somatici, sono ciechi richiami che attraverso la psicoterapia analitica si trasformano in discorso consapevole.

Se, come afferma Jung, la sofferenza nevrotica prende il posto di un dolore legittimo, il lavoro analitico porta alla luce il dolore che si nasconde dietro l’incomprensibilità delle nostre ossessioni, e libera energie trasformative.

L’individuo vive, a volte, il suo oscuro soffrire senza sapere che in questa condizione c’è il seme di un progetto di sviluppo per la personalità, o comunque il bisogno di prendersi cura di ferite dell’anima inascoltate e insospettabili.

Per la concezione che Jung ha dell’inconscio, non solo come luogo del rimosso e profonda radice dei nostri istinti basilari, ma come ALTERITA’ viva e dialogante con la nostra coscienza.

L’inconscio svolge una funzione dinamica ed equilibratrice rispetto alle visioni parziali o addirittura unilaterali dell’Io, proponendo costantemente, attraverso il suo linguaggio psichico di tipo immaginale, il confronto simbolico con l’opposto, ovvero con ciò che la coscienza esclude dal suo orizzonte esistenziale.

La persona ha bisogno di una guida esperta, che lo sostenga e lo orienti costantemente in questo processo di dialogo con l’inconscio, perché non deve mai essere trascurata la valutazione della forza necessaria all’Io per compiere questo percorso.

J.Hillman

Il codice dell’anima, 1996

“Questo libro ha per argomento la vocazione, il destino, il carattere, l’immagine innata: le cose che, insieme, sostanziano la ‘teoria della ghianda’, l’idea, cioè, che ciascuna persona sia portatrice di un’unicità che chiede di essere vissuta e che è già presente prima di poter essere vissuta.”

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SIMONA MASSA

Psicologa, psicoterapeuta e psicologa analista junghiana (AIPA, IAAP).
Nella vita ho percorso parallelamente due sentieri, che rispecchiano le mie passioni principali e il mio processo di umanizzazione:
la psicologia del profondo e la scrittura.

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